martedì 19 febbraio 2013

Il popolo del Web ...siete Voi!

Questo blog non si occupa di politica, ma di tecnologia (elettronica) e innovazione, senza dimenticare la storia delle grandi scoperte scientifiche che hanno contribuito all'evoluzione di questa fantastica specie animale che è l'Homo Sapiens.

#tsunamitour del Movimento Cinque Stelle
Nell'immagine riporto soltanto nove città italiane.
La scena, che sembra sempre la stessa,
ritrae una moltitudine di persone aggregatesi mediante la rete

...il popolo del web!

Aggiornamento del 22/02/2013

C'è, tuttavia, un fenomeno politico (Wiki: http://it.wikipedia.org/wiki/Politica) che sta coinvolgendo un'intera popolazione ...in modo silenzioso e assordante al tempo stesso, e che non può essere trascurato sul piano tecnologico o, se volete, dell'innovazione nei contenuti, della tecnica, ma soprattutto della metodologia.

D: Adesso ti sei messo a fare politica?
R: No, io mi occupo di elettronica, ma ho tanto da dire ai miei stimati lettori. Lo faccio da quando ho aperto il blog e, quindi, non vedo perché non dovrei farlo anche adesso che siamo a un passo da un cambiamento epocale. Infine, nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile senza l'elettronica. O no?


Alcune riflessioni sull'elettronica in Italia

  • Il nostro paese ha sostanzialmente abdicato dal ruolo che avrebbe potuto avere e, negli ultimi venti anni o forse più, ha rinunciato ...semplicemente rinunciato a partecipare. Siamo diventati utilizzatori (o se preferite consumatori) piuttosto che maker.
  • Il divario tra Università e Aziende, è ai massimi livelli. Una dato per tutti: i giovani laureati non apportano le competenze di cui le aziende hanno bisogno. Al contrario, essi devono afffontare un lungo periodo di retraining che ha dei costi per entrambi e, purtroppo ...sono finiti i soldi facili basati sull'aumento indiscriminato del debito pubblico.
  • Molte aziende elettroniche italiane appartengono nella categoria delle Micro, Piccole e Medie Imprese, mentre la competizione internazionale è tra le grandissime corporation (si pensi alle estenuanti dispute tra Apple, Samsung e Nokia, per il dominio delle tecnologie SmartPhone). Quindi, non c'è gioco ...la battaglia è già persa. Rassegnatevi o ripensate cosa e come "fare".

Mi fermo qui, ma potrei in futuro aggiornare questa lista. E' più importante a mio avviso elaborare un focus sul futuro e cercare di comprendere come "il popolo del web" potrà concepire una strategia di sopravvivenza in condizioni così avverse. Vi illustro le mie "stelle" per l'elettronica:

Open Source coordinato

Sviluppare progetti o prodotti open-source non basta! Il web (inteso come spazio internazionale) è ormai quasi saturo di iniziative open che, tuttavia, restano spesso isolate e offuscate dal rumore di fondo che tutti i partecipanti alla rete generano inevitabilmente ...me compreso. Occorre una politica di coordinamento, democratica e ampiamente condivisa, basata sulle esigenze fondamentali (energie rinnovabili, telecomunicazioni, automazione e robotica, mobilità, servizi orientati alle persone, ecc.).

Far viaggiare le idee, non i materiali

Sono piuttosto note le stampanti 3D, che rappresentano un esempio di come sia possibile il download di un modello matematico da riprodurre localmente mediante materie plastiche (riciclabili!?) o altri materiali. Mentre, nell'informazione main-stream è quasi totalmente sconosciuto il ruolo dei Dispositivi Logici Programmabili (es. CPLD, FPGA) che svolgono il ruolo della "stampante", mentre il design (cioè l'informazione) può essere scaricata via rete. Ne ho già parlato su questo blog in passato, ma in sintesi si tratta di promuovere l'utilizzo di dispositivi elettronici che possono essere trasformati (riprogrammati) durante il ciclo di vita del prodotto, aumentandone la vita utile complessiva.

Modularità, standardizzazione e riciclo

I dispositivi elettronici sono oggetto di uno sviluppo che può essere definito, eufemisticamente, frenetico.
In realtà è in atto un gigantesco "ciclo del consumo" che, oltre ad essere ecologicamente irresponsabile, è oggettivamente insostenibile. Tonnellate di materiali pregiati vengono avviati in discarica o semplicemente dimenticati in qualche cassetto... (si pensi che gran parte dei componenti elettronici fanno uso anche di piccole quantità di metalli rari o addirittura preziosi). La normativa RAEE (Wiki: http://it.wikipedia.org/wiki/Rifiuti_di_apparecchiature_elettriche_ed_elettroniche) si occupa di ridurre gli impatti ambientali derivanti dai prodotti elettronici considerati a "fine ciclo di vita". Tuttavia, l'incessante spinta verso l'innovazione e l'incremento delle prestazioni, determina un flusso di nuovi prodotti desiderabili che rendono i precedenti prodotti dei candidati rifiuti e, gli utilizzatori, dei "consumatori". L'obsolescenza oggettiva, quella percepita e quella scientemente pianificata, originano una semplice domanda: non sarebbe meglio rendere modulari alcuni prodotti di largo impiego, consentendo un upgrade selettivo delle sole parti obsolete? La risposta è da ricercare, oltre che nella consapevolezza individuale, anche in una politica della standardizzazione ...e non chiedetela alle multinazionali dell'elettronica!

Produrre in autonomia quel minimo di materiali che occorrono

Come ho detto, il software può essere open-source e quindi liberamente scaricabile e aggiornabile. Stesso discorso per l'hardware riconfigurabile. La modularità e gli standard di interfaccia, faranno il resto. Gli apparati elettronici avranno un ciclo di vita sensibilmente più lungo rispetto ai livelli attuali. La quantità di rifiuti elettronici tenderà a ZERO! Esiste, comunque, l'esigenza di far partecipare gli individui al processo di sviluppo sostenibile dell'informazione, della conoscenza e della cultura. Cosa fare in proposito? Attualmente, le società occidentali stanno facendo leva sulle capacità produttive dei paesi in via di sviluppo (...ex emergenti ormai emersi?), inducendo aberrazioni nella catena produttiva occidentale al limite del buon senso e dell'autolesionismo, e inducendo danni sociali e ambientali nei paesi produttori. In una società matura e responsabile, il processo produttivo dovrebbe mirare all'autosufficienza e alla sostenibilità ...anche quella sociale. Dovrebbe, inoltre, promuovere l'automazione dei processi produttivi, liberando così l'essere umano dalle attività ripetitive e alienanti.

Promuovere la conoscenza e la consapevolezza

Questo è il punto che spetta a Voi sviluppare. E' più un percorso interiore che un viaggio di svago con l'animo del turista vacanziero. E' un percorso, spesso, di sofferenza ...siete avvisati!

Qui Pianeta Terra, a presto!