domenica 22 maggio 2011

C’è un pinguino in laboratorio...

Qualche giorno fa un amico mi ha segnalato questo video: Pinguino in aereo . E’ buffo, ma sai che spavento per il povero animaletto.

Adesso, invece, voglio presentarvi un pinguino dal cuore d’acciaio, anzi di silicio, che vive nel mio laboratorio e che, spero, userete presto anche per i vostri progetti. Eccolo!


E’ la mia Linux-Toolbox, un sistema tuttofare, completamente open-source, con il quale realizzare rapidamente ogni genere di prototipo e sperimentare cose sempre nuove, senza rinunciare alla flessibilità e con una discreta potenza di calcolo della CPU (200 MIPS @ 180 MHz).

Guardiamolo meglio...
In questa foto, potete notare la tastiera 4x4 ed il display TFT da 3,5 pollici.

Qui si vede l’assieme completo.

Gli elementi hardware che compongono la Linux-Toolbox sono i seguenti:
  • Scheda Portux920T, prodotta dalla TaskIt Gmbh, su cui è installato il Kernel Linux 2.6.18 e alcuni applicativi di base.
  • Alimentatore step-down, basato su due regolatori LM2575, per generare le tensioni necessarie (3,3Vdc e 5 Vdc).
  • Display TFT da 65536 colori con Touch-Screen resistivo, che viene venduto come kit di sviluppo per il microcontrollore LM3S1958 (Core ARM Cortex-M3) della Texas Instruments (il kit è RDK-IDM-L35).
Il tutto è assemblato mediante piastre di allumino ed è pensato per rendere le  schede e le interfacce, facilmente accessibili e smontabili.

Cosa c’è nella mia Linux-Toolbox?

Troviamo, oltre al display, alla tastiera e alla CPU, anche n°4 porte seriali (2xRS232 e 2xLVCMOS), una interfaccia Ethernet 10/100 Mb/s, alcune porte di I/O LVCMOS, un local-bus a 8/16 bit direttamente pilotato dalla CPU, 64Mbyte di SDRAM, 1Mbyte di Flash per i dati/programmi dell’utente (una partizione della Flash contenente uboot e l'immagine del kernel), una SDCARD (attualmente monto una 128 Mbyte).

La dotazione software è costituita da una shell BusyBox, accessibile via Telnet oppure localmente, un server Ftp, un web server Http, un editor VI. Tutto il processo di sviluppo software avviene su un PC (con Linux installato ...naturalmente... e può andare benissimo un Netbook con Ubuntu 10), mediante il cross-compilatore arm-linux-3.4.2-gcc.
Io preferisco usare il linguaggio ANSI C, ma la tool-chain sembra abbastanza completa e ci sono esempi nella documentazione anche per Java (...da provare!).

 Configurazione per uso locale

Adesso potete divertirvi a creare applicazioni per Internet (non il solito Hello World), e telecontrollare il vostro tostapane dall’altro capo del pianeta.

Configuarazione Web con indirizzi IP pubblici

Qui Paneta Terra, a presto.

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